Sono stata invitata ad una mostra. Colori. Luci. Ombre. Alla fine, un tavolo con calici e vino.
Ed ho pensato: è questa la contaminazione efficace?
Contaminazione: una parola che amo, perché apre gli occhi e porta alla crescita.
Quando parliamo del futuro del vino, discutiamo tanto dell’importanza di aprirsi ed innovare, ma ci limitiamo a cercare ispirazione nei soliti ambiti: turismo e ristorazione. È una strategia che funziona, certo, ma cosa succederebbe se guardassimo più lontano?
Il mondo esterno ci fa paura?
Perché il vino è così restio a guardare oltre il proprio confine?
Si pensa che i partner ideali siano altri produttori dell’agroalimentare…anzi, a pensarci bene non è vero, perché spesso, e lo dico per esperienza diretta, il networking tra produttori è solo fittizio. Ma questa è un’altra storia.
Non guardiamo fuori dal nostro mondo, come se gli altri settori fossero incompatibili o persino inferiori al nostro prodotto. Alcuni marchi hanno dimostrato che aprirsi a nuove collaborazioni porta vantaggi inaspettati. Grazie a partnership con designer, alcune maison hanno creato edizioni limitate che hanno esaltato il vino e il brand.
Ma se una grande etichetta può collaborare con designer rinomati, perché una piccola cantina non potrebbe creare qualcosa di speciale con artisti locali?
Perché non abbracciare l’idea di farsi contaminare e contaminare altri settori?
6 motivi per aprirsi ad altri settori
Ecco i miei 6 buoni motivi per farlo:
- Differenziazione: l’interazione con settori diversi stimola l’innovazione e vi differenzia dagli altri
- Valorizzazione: le partnership aiutano a migliorare l’immagine del brand (anche a sostenere un cambio di posizionamento)
- Accesso a nuovi palcoscenici: boutique, musei, sport, e anche la metalmeccanica: settori dove scoprire nuovi consumatori già predisposti al prodotto
- Aumento della forza: la forza di uno supporta e aumenta l’altro.
- Sviluppo della cultura locale: Il vino è parte del territorio, e unendo le forze si valorizza la propria essenza locale, aumentando anche il valore percepito del prodotto
- Efficienza ed efficacia: unendo risorse e competenze, si possono realizzare soluzioni innovative che nessun settore potrebbe ottenere da solo.
Queste sono attività facilmente realizzabili anche da micro aziende. Non è necessario pensare che solo i grandi marchi possano attuare queste strategie.
La maggior parte dei produttori dirà “no alla contaminazione” per il timore di sminuire il valore del prodotto.
Perché? Non dovremmo, invece, dare un megafono a questo prodotto che oggi riceve meno attenzioni rispetto al passato?
Possiamo urlare o bisbigliare il valore del vostro vino, a voi la scelta. Se però raccontiamo sempre la stessa storia alle stesse persone, il risultato non cambia.
Pensare out of the box, farsi contaminare. Potrebbe essere una soluzione per ricreare interesse verso il vino?
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